Sport
Murale Egonu deturpato, vandali schiacciati da solidarietà per Paola
A meno di 48 ore dal successo olimpico, celebrato indistintamente da tutti gli italiani e da tutte le parti politiche, e a circa un giorno dal ritorno trionfale in patria dell’Italvolley femminile, è scoppiata già un’altra polemica. Ad accendere la miccia qualche vandalo che questa notte ha deturpato il murale “Italianità” realizzato nella notte fra domenica e lunedì dalla street artist Laika, davanti alla sede del Coni di viale Tiziano, a Roma. L’opera raffigura Paola Egonu, leader della Nazionale italiana, intenta a schiacciare un pallone sul quale appare la scritta: “Stop racism”. Il volto, le gambe e le braccia dell’atleta azzurra però sono state “alterate” e colorate di rosa. L’alt al razzismo, al pari della tregua olimpica, quindi, è durato poco o niente. In tanti, a ruota, hanno condannato l’atto vandalico. Per il Governo il primo a parlare è stato il vicepremier e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani: “Voglio esprimere solidarietà a Paola Egonu e lo sdegno più totale per questo grave gesto di becero razzismo”.
“Il mio impegno contro ogni forma di discriminazione è massimo, soprattutto per sensibilizzare i più giovani su episodi come questo. Forza Paola sei il nostro orgoglio”, ha scritto su “X” Tajani. A fargli eco, poi, ci ha pensato, sempre su “X”, Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani: “Cara Paola, il mio abbraccio va ben oltre quel giorno speciale e vale ancor di più oggi. Il rispetto e l’educazione si coltivano quotidianamente, per sconfiggere ignoranza, inciviltà e insensibilità. Insieme”. Parole simili dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè: “Dispiace dover dare visibilità al gesto vigliacco di chi ha deturpato il murale della splendida Paola Egonu ma ogni forma di razzismo va denunciata e combattuta”.
Per l’opposizione, invece, fra i tanti, ha parlato la leader del PD, Elly Schlein: “Il razzismo fa schifo e va contrastato. Per noi chi nasce o cresce in Italia è italiana o italiano e continueremo a batterci per cambiare la legge sulla cittadinanza. Solidarietà a Paola Egonu e a tutte le atlete della nazionale di volley, orgoglio italiano”.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è stato ancora più netto: “L’atto di vandalismo sull’opera che ritrae Paola Egonu è semplicemente una vergogna, un vile insulto a una grande italiana che ha portato in cima al mondo i colori del nostro Paese e a un’artista impegnata contro la xenofobia. È triste constatare come nel 2024 ci siano ancora razzisti prigionieri della propria ignoranza che pensano di poter riportare indietro le lancette della storia. Dobbiamo essere sempre vigili a stroncare sul nascere ogni vigliacco tentativo di questo tipo”.
Sdegno e solidarietà alla campionessa dell’Italvolley è stato espresso anche da Simone Giannelli, capitano della Nazionale maschile di pallavolo: “Le persone che hanno fatto questo non meritano di essere chiamate tali… Senza cuore, senza dignità e senza umanità. Paola Egonu non ti curar di loro, chi di dovere ci penserà (spero proprio). Tu sei tanta roba… Campionessa Olimpica”.
– Foto Ipa Agency –
Motori
Newey nuovo Managing Technical Partner di Aston Martin
Adrian Newey lega il suo futuro al Team Aston Martin Aramco Formula Uno. Il progettista britannico inizierà a lavorare presso la sede del team a Silverstone dal 1° marzo 2025, assumendo il nuovo ruolo di Managing Technical Partner. La nomina di Newey è una ulteriore conferma delle ambizioni di Aston Martin Aramco in Formula Uno. Newey vanta un record di successi ineguagliabile: ha guidato i team di F1 a 25 titoli mondiali di Formula Uno, affermandosi come la più grande mente tecnica nella storia di questo sport. Desideroso di novità in Formula Uno, il britannico vede in Aston Martin Aramco il progetto ideale per poter mettere in campo la sua creatività. Una visita privata al nuovissimo AMR Technology Campus del team a giugno, dimostrazione tangibile dell’ambizione del team, si è rivelata un fattore decisivo nel processo decisionale. Sono molte le sfide che Newey affronterà in questo nuovo ruolo: la ridefinizione del regolamento tecnico per il 2026, l’integrazione delle power unit Honda Works, i carburanti avanzati di Aramco e la più innovativa galleria del vento di questo sport. “Questa è una grande notizia – sottolinea Lawrence Stroll, presidente esecutivo del Team Aston Martin Aramco Formula Uno – Adrian è il migliore al mondo in quello che fa, è al top della sua carriera, e sono incredibilmente orgoglioso che si unisca a noi. E’ la notizia più grande da quando il nome Aston Martin è tornato in questo sport e un’altra dimostrazione della nostra ambizione di costruire una squadra di Formula Uno in grado di lottare per i campionati mondiali. Noi facciamo sul serio, e anche lui. Adrian condivide la nostra fame e la nostra ambizione, crede in questo progetto e ci aiuterà a scrivere il prossimo capitolo della storia di Aston Martin Aramco in Formula Uno”. “Sono entusiasta di entrare a far parte del Team Aston Martin Aramco Formula Uno – le parole di Newey – Sono stato enormemente ispirato e colpito dalla passione e dall’impegno che Lawrence (Stroll, ndr) mette in tutto ciò in cui è coinvolto. Lawrence è determinato a creare una squadra di livello mondiale. E’ l’unico proprietario di maggioranza di una squadra che si impegna attivamente in questo sport. Il suo impegno è dimostrato dallo sviluppo del nuovo AMR Technology Campus e della galleria del vento di Silverstone, che non solo sono all’avanguardia, ma hanno anche un layout che crea un ambiente ideale per lavorare. Insieme a grandi partner come Honda e Aramco, hanno tutte le infrastrutture chiave necessarie per rendere Aston Martin una squadra vincitrice del campionato del mondo e non vedo l’ora di contribuire al raggiungimento di questo obiettivo”.
– Foto Ipa Agency –
Sport
“Caso Sinner” resta aperto, Wada ancora in tempo per ricorso
Non trova pace, Jannik Sinner, almeno fuori dal campo. Sembrava avesse tempo fino alla mezzanotte di ieri la Wada, l’Agenzia Mondiale Antidoping, per ricorrere contro la decisione del tribunale indipendente, dopo l’inchiesta avviata dall’Itia (International Tennis Integrity Agency), di “assolvere” Jannik Sinner dall’accusa di doping dopo le tracce (irrisorie) di Clostebol riscontrate nelle urine del 23enne fuoriclasse altoatesino in un controllo svolto a Indian Wells il 10 marzo e in un altro test effettuato la settimana successiva. Questo perchè era idealmente fissato a questa notte il termine dei 21 giorni per presentare ricorso al Tas di Losanna, scaduto il quale si poteva parlare di caso ufficialmente chiuso con un proscioglimento. Lo stesso azzurro, dopo il trionfo agli Us Open, aveva rimarcato il periodo difficile vissuto a causa di una vicenda subito chiarita e che ha portato al licenziamento dal suo staff del preparatore atletico Umberto Ferrara e del fisioterapista Giacomo Naldi.
Invece, le acque attorno al numero 1 della classifica mondiale restano agitate, almeno da questo punto di vista. Questo perchè la Wada ha richiesto sul “caso” materiale aggiuntivo all’Itia. Materiale che è pervenuto all’Agenzia Mondiale Antidoping solo la settimana scorsa. Così la Wada ha in teoria altre due settimane per appellarsi al Tas di Losanna: i 21 giorni per presentare ricorso, secondo un comma dell’articolo 13.2 del Codice Antidoping, partono infatti dalla data di ricezione di tutto il materiale e non dalla data della sentenza del tribunale indipendente.
“L’esame di questo caso da parte della Wada è in corso. Non è stata ancora presa alcuna decisione in merito”, ha risposto all’Italpress l’Agenzia Mondiale Antidoping. Nessuna notizia in merito, invece, dal Tas che, sempre all’Italpress, fa sapere di non aver ricevuto “un ricorso da parte della Wada in relazione a questa vicenda”. “Il Tas non può commentare il termine per presentare un ricorso e se questo sia scaduto o meno, poichè solo l’organismo che ha emesso la decisione può confermare la scadenza”, hanno precisato da Losanna.
Di certo, tutto è ancora da decidere, con la Wada che ha richiesto all’Itia ulteriori documenti in merito. Un nuovo countdown è iniziato per capire se il “caso Sinner” possa finire realmente al più presto nel dimenticatoio.
– foto Ipa Agency –
Sport
Koopmeiners “A Bergamo anni fantastici, ma volevo la Juve”
“Questi primi giorni sono stati fantastici ed emozionanti, il rapporto con allenatore e squadra è positivo. Questo è molto bello. Questa sosta è ottima per inserirmi in questa squadra. Non vedo l’ora di cominciare”. C’è voluta quasi tutta l’estate, ma alla fine Teun Koopmeiners è diventato un nuovo centrocampista della Juventus. Il duttile olandese è arrivato in bianconero dall’Atalanta per per 51,3 milioni di euro più 6 di eventuali bonus. “Sono felice di essere qui, ero convinto che sarei arrivato – ha sottolineato Koopmeiners -, c’erano ottimi contatti tra il mio agente e il club. Sono concentrato ed eccitato in vista delle prossime partite.
Se ho avuto paura di non arrivare più? Sì, c’è voluto tanto tempo. Il mondo del calcio è difficile e a volte bisogna aspettare. Ero convinto e fiducioso di venire alla Juve. Sono molto contento di essere qui”. L’ex bergamasco ha già esordito con la formazione di Thiago Motta lo scorso 1 settembre nella partita casalinga contro la Roma, subentrando a inizio del secondo tempo al posto di Juan Cabal. “Sugli obiettivi non mi sono posto un numero di gol e assist, il mio interesse è la squadra. Mi sento parte di una famiglia.
Voglio integrarmi il più in fretta possibile. Da quando ero bambino ho sempre guardato le grandi squadre come la Juventus. Quando sono arrivato in Italia mi sono reso conto di quanto fosse eccezionale questo club. Quando è arrivata la Juventus non ho avuto nessun dubbio”. Con l’Atalanta qualche malinteso finale, ma Koopmeiners ci tiene a chiarire: “All’Atalanta ho vissuto anni fantastici, l’anno scorso abbiamo vinto un titolo, lì sono cresciuto come uomo e come calciatore. Sono stati tre anni eccezionali a Bergamo, ma nell’arco della carriera ci possono essere visioni diverse”. L’olandese classe 1998 ha scelto la maglia numero 8: “Ho sempre giocato con questo numero, ma a Bergamo non era disponibile. Sono felice di riaverlo. Ruolo? Mi piace molto giocare dietro gli attaccanti, ma posso svolgere anche ruoli diversi. Dipende”.
Koopmeiners sembra essere calato benissimo nella realtà bianconera: “Idoli del passato? Direi Zidane, è stato fonte di ispirazione per tanti. Ma anche Pirlo, Marchisio che aveva anche il numero 8. Da qui sono passati tanti giocatori eccezionali”. Differenze tra Gasperini e Thiago Motta: “Anche lui ama allenamenti intensi e lavora molto sul pressing. E’ qualcosa che mi piace particolarmente. Il mister mi ha dato un caloroso benvenuto. Io sono in forma e nelle ultime due settimane mi sono allenato intensamente. Sono pronto a giocare dal primo minuto”.
– Foto: Ipa Agency –
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