Attualità
Auto green, Olivi (Bmw) “In Italia c’è ancora strada da fare”
“Durante la fase del Covid, c’è stata sicuramente un’accelerazione del digitale che ci ha consentito di rimanere in contatto con gli amici, di frequentare la scuola, ma anche di continuare a lavorare. Dall’altro lato, post-Covid, è venuta fuori con grande forza la voglia di tornare a stare insieme. La tecnologia ci può aiutare, ci facilita, è diventata molto più veloce però anche l’elogio della lentezza permette di condividere delle esperienze”. Lo ha detto Roberto Olivi, direttore della comunicazione di BMW Italia e curatore del libro “La Casa delle emozioni. Le relazioni umane nell’era digitale”, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
L’idea alla base del libro “è nata nel 2021, nella fase post-Covid: abbiamo ragionato sul fatto che probabilmente sarebbe stato il momento giusto per recuperare un rapporto emotivo diretto con le persone. Da lì è nata un’intuizione del presidente Massimiliano Di Silvestre di identificare un luogo iconico nel centro di Milano che ci consentisse di incontrare le persone. Da questa intuizione abbiamo sviluppato il primo concept in via Verri 10 e abbiamo ottenuto un grande riscontro da parte del pubblico: abbiamo chiuso dopo il primo anno con circa 120 attività. Dopo un anno abbiamo trovato uno spazio in via Montenapoleone 12, dove siamo ancora e dove abbiamo sviluppato ulteriormente l’idea: se la prima house in un anno aveva fatto 12mila visitatori, la seconda – solo nella settimana del design nella quale abbiamo aperto – nè ha fatti quasi 30mila”, ha spiegato.
“Questo luogo è nato anche per raccontare come immaginiamo la mobilità del futuro, molto aperta, senza una soluzione predefinita: stiamo continuando a investire in tutte le forme di tecnologia, quelle tradizionali e quelle innovative, purchè altamente efficienti e che continuano a migliorare l’impatto nei confronti dell’ambiente, senza però perdere quella capacità di dare sensazioni uniche a chi al volante”.
Per il futuro, “l’orizzonte è chiaro a tutti, lo abbiamo sentito anche nei discorsi dopo la rielezione” di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue in cui “per la prima volta si è parlato di neutralità tecnologica” ma “i ritmi e i livelli di transizione energetica dei vari Paesi in Europa sono molto differenti. Nel nord Europa vendiamo il 90-95% di vetture elettrificate, in Italia siamo al 5% e siamo quelli tra quelli più bravi, quindi è evidente che c’è un percorso da fare” che riguarda “da un lato la produzione di energia (perchè aumentare la richiesta di fornitura vuol dire aumentare la produzione energetica)”, ma anche la creazione di “tutte le infrastrutture: l’associazione europea dei costruttori ha stimato che ci vogliono 7 milioni di colonnine da qui al 2035, attualmente siamo a 700 mila. Il percorso da fare è ancora importante, in Italia si comincia a creare una rete che consenta la mobilità elettrica e una transizione, siamo convinti che anche l’idrogeno, sul quale stiamo investendo, sia una fonte interessante per i modelli di auto più grossi, come i SUV, ma possa essere interessante anche nello sviluppo industriale, per i TIR o per le navi, perchè bisogna far sì che tutto il sistema di trasporti vada in una direzione più sostenibile e non siano solo le automobili” ad esserne coinvolte.
– foto Italpress –
Attualità
Schifani “In Sicilia suoneremo la campanella delle riforme”
“Dalle parole occorrerà passare ai fatti per scongiurare di ricadere nella politica ipocrita e demagogica. Una politica a volte caratterizzata da esperti in ipocrisia e sapienza affabulatoria, che consente di ammaliare l’opinione pubblica senza mettersi in discussione con azioni e scelte forti di rottura di un sistema stratificato di false promesse e poco coraggio”. Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in una lettera al Giornale di Sicilia, “dopo avere letto” un editoriale del direttore del quotidiano.
“Il tredici agosto di due anni fa – spiega – mi è stato chiesto di scendere in campo per governare la mia terra, rinunziando ad un comodo posto in lista che mi avrebbe visto sicuramente eletto al Senato, dove nulla vietava avessi potuto ricoprire ruoli di primo piano in funzione della mia storia politica ed istituzionale. E se oggi lavoro mediamente sedici ore al giorno, lo faccio non per medaglie o per guadagnarmi la rielezione, ma per aiutare la mia terra a crescere, provando a volte a rompere un sistema più che strumentale ed autoreferenziale che l’ha portata ad essere tra i fanalini di coda del paese. E quindi non a caso i concorsi regionali si sono sbloccati a seguito di una rivisitazione delle restrizioni governative nazionali che ha apprezzato il miglioramento dei nostri conti, le entrate fiscali sono aumentate grazie a politiche espansive che hanno posto al centro dell’attenzione l’impresa, migliorando il giudizio sull’affidabilità dei nostri conti da parte delle più quotate agenzie di rating, è aumentato il Pil in termini percentuali superiori a quelli delle altre regioni meridionali, è stato dimezzato il disavanzo finanziario in maniera significativa, fino a prevedere con certezza l’azzeramento entro questa legislatura”.
“Questo è stato fatto – sottolinea Schifani -, ma molto resta ancora da fare, senza passerelle ma con un lavoro quotidiano concreto e responsabile. Confrontandoci con un esecutivo nazionale guidato da Giorgia Meloni che dimostra costantemente attenzioni fattive alla nostra regione. Mi confronto quotidianamente con un sistema politico legittimato dal voto popolare ma a volte distante anni luce da quello in cui ho militato per molti anni e lontano dalla assunzione di grandi responsabilità in coraggiose scelte di rottura di un passato dove il consociativismo ed il clientelismo l’hanno fatto da padrone sulla trasparenza e la meritocrazia. Si badi bene, il sistema elettorale con preferenze porta l’eletto a ragionare in termini di acquisire sempre più maggiori consensi per la sua rielezione, spesso con buona pace del contributo alle politiche di crescita e sviluppo di un territorio”. “Volendo andare nello specifico ed alla attualità di questi giorni in tema di nomi e di ruoli strategici per la salute dei cittadini, forse scelti dai partiti e non da coloro ai quali la legge attribuiva tale potestà – aggiunge il Governatore -, proporrò una modifica legislativa che imporrà selezioni pubbliche per la individuazione di queste figure strategiche per la efficienza, organizzazione della offerta sanitaria pubblica e chiederò a tutti i partiti di astenersi da quel killeraggio del voto segreto che qui in Sicilia può essere irresponsabilmente chiesto su ogni argomento, contrariamente a ciò che avviene nel parlamento nazionale. La stessa proposta legislativa introdurrà criteri soggettivi più rigorosi nella individuazione della governance degli enti regionali. No a tuttologhi di comodo. Così come le anticipo la mia contrarietà all’aumento delle poltrone negli enti locali anche se a costo zero. Daremmo un pessimo segnale ai nostri cittadini che della politica si aspettano sobrietà e responsabilità”. “Penso che la mia forza – sottolinea il presidente Schifani – consista nella mia non condizionabilità da parte di qualche finto amico e nel rigetto di ogni mediazione al ribasso per placare la riottosità strumentale di qualcuno. Andremo avanti a testa alta ma con senso di responsabilità per evitare di farci trascinare in manovre di palazzo. Lavoreremo incessantemente nel solco di questi concetti, senza sconti di sorta, fin quando i siciliani ce lo consentiranno e lo vorranno. La campanella del cambiamento di alcune regole è nelle nostre mani. A noi saperla suonare. Noi ce la metteremo tutta”.
– foto ufficio stampa Regione Siciliana –
Attualità
Appello di Papa Francesco “Pace per le nazioni e anche per il creato”
Papa Francesco è arrivato a Vanimo, la “periferia della periferia”, sulla costa nordoccidentale della Papua Nuova Guinea, dove ha incontrato i fedeli della diocesi nella spianata antistante le Cattedrale. Nella cittadina vivono circa 11 mila persone, di cui alcune in villaggi in giungle impenetrabili. Qui operano da decenni dei missionari argentini, tra cui alcuni amici di Papa Francesco, che gli hanno fatto scoprire questa realtà. Il Pontefice porta con sè valigie di cibo, medicinali, giocattoli e beni di prima necessità.
Prima di recarsi a Vanimo, all’Angelus, al termine della messa celebrata allo stadio di Port Moresby, uno degli ultimi eventi della visita in Papua Nuova Guinea, aveva lanciato un nuovo appello per la pace: “Da questa terra benedetta dal Creatore, vorrei insieme a voi invocare, per intercessione di Maria Santissima, il dono della pace per tutti i popoli. In particolare, lo chiedo per questa grande regione del mondo tra Asia, Oceania e Oceano Pacifico. Pace, pace per le Nazioni e anche per il creato”. “No al riarmo e allo sfruttamento della casa comune! Sì all’incontro tra i popoli e le culture, sì all’armonia dell’uomo con le creature!”, ha aggiunto.
– foto Ipa –
Attualità
Sabalenka conquista gli US Open, Pegula sconfitta in finale
Aryna Sabalenka ha conquistato il titolo negli Us Open femminili, ultimo Slam stagionale andato in scena sul cemento newyorkese di Flushing Meadows. La campionessa bielorussa, testa di serie numero 2, ha superato in finale la statunitense Jessica Pegula, sesta forza del seeding, in due set con il punteggio di 7-5 7-5, maturato in un’ora e 54 minuti di gioco. Sabalenka, che in questo 2024 ha messo in bacheca il suo secondo Australian Open di fila in carriera, subentra nell’albo d’oro del torneo all’americana Coco Gauff. Oggi, alle ore 20, la finale dell’Us Open maschile tra l’azzurro Jannik Sinner (1) e lo statunitense Taylor Fritz (12).
– Foto Ipa Agency –
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