Attualità
Londra | La pasta fresca italiana nel business della ristorazione nel Regno Unito
Anche tra i sudditi di Sua Maestà si sta facendo strada la passione per la pasta fresca e i primi piatti italiani, cucinati al punto giusto, come vere e proprie carte vincenti per affrontare le sfide del post-Brexit nel settore della ristorazione nel Regno Unito, soprattutto a Londra.
Il contesto che si sta delineando è quello di una serie di nuove aperture di ristoranti con marchi italiani di alta qualità sul mercato britannico. Questo mercato, reso più difficile dalle restrizioni sull’immigrazione imposte dal governo conservatore, continua a dimostrare segnali di resilienza nonostante le sfide.
Un esempio di questa tendenza è rappresentato dalla rapida espansione dei ristoranti contrassegnati dal marchio Al Dente, gestito da giovani imprenditori romani, Filippo Giulio Gallenzi e Ivo Poklepovic. Questa settimana hanno inaugurato il quarto ristorante a Londra, situato nel quartiere residenziale di Angel (Islington), aggiungendosi agli altri già aperti in posizioni strategiche come South Kensington, Monument e Goodge Street. Oltre ai ristoranti pubblici, gestiscono anche un quinto laboratorio-cucina a Hackney, che lavora in sinergia con gli altri esercizi e fornisce anche servizio di consegna a domicilio.
L’obiettivo di Al Dente non è solo quello di attrarre clientela italiana, ma anche londinesi di ogni provenienza che apprezzano la cucina italiana autentica, senza influenze internazionali.
I dati incoraggianti confermano una crescita del 57% del fatturato in 5 anni, con 320.000 piatti di pasta serviti solo nel 2023 e un grande numero di pasti consegnati a domicilio tramite servizi come Deliveroo. “Come italiani e romani, siamo orgogliosi di diffondere la nostra autentica tradizione culinaria a Londra, una città con una grande cultura gastronomica e elevati standard di qualità”, ha commentato Gallenzi, sottolineando l’impegno a continuare l’espansione con ulteriori aperture.
Attualità
Crotone | Nuovi funzionari assegnati dal Ministero dell’Interno
La Questura di Crotone accoglie due nuovi funzionari della Polizia di Stato, con significativi cambiamenti nella sua struttura operativa. Il Ministero dell’Interno ha recentemente assegnato due nuovi commissari alla Questura, portando avanti un processo di riorganizzazione interna.
Il Commissario Dr. Giuseppe Arena, 32 anni, originario di Cosenza e laureato in Giurisprudenza, è il nuovo membro dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico. Arena, che ha completato il 112° corso di formazione presso la Scuola Superiore di Polizia di Roma, inizierà il suo percorso operativo a Crotone con un periodo di tirocinio. Questo ufficio, cruciale per la gestione delle volanti e delle emergenze sul territorio, beneficerà della sua preparazione e delle competenze acquisite.
Il Commissario Capo Dr. Simone Quaranta, 30 anni e laureato anch’egli in Giurisprudenza, arriva dalla Questura di Torino dove operava presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico. Ora, sarà parte della Squadra Mobile di Crotone, apportando la sua esperienza e le sue competenze nel contrasto alla criminalità organizzata e alle indagini investigative.
Nel contesto delle recenti nomine, il Commissario Capo Dr. Davide Bitorzoli assume il ruolo di Dirigente della Squadra Mobile di Crotone, succedendo al Dr. Ugo Armano, che è stato trasferito a Roma per un incarico al Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine. Bitorzoli, con la sua vasta esperienza, guiderà ora l’unità investigativa nella lotta contro il crimine.
Inoltre, il Commissario Capo Dr. Lorenzo Manna è stato designato come nuovo Dirigente dell’Ufficio Immigrazione, rilevando il posto del Dr. Alberto Sciortino, che è stato trasferito alla Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere a Roma. Manna, con la sua esperienza pregressa, sarà responsabile per la gestione delle questioni legate all’immigrazione nella provincia di Crotone.
I nuovi arrivati sono stati accolti calorosamente dal Questore e dai loro colleghi, che hanno espresso loro i migliori auguri per il nuovo incarico e per il proseguimento del loro servizio alla comunità. Questi cambiamenti riflettono l’impegno della Polizia di Stato per un continuo miglioramento e una maggiore efficacia nelle sue operazioni sul territorio.
Attualità
Rimini | Le fiamme gialle riminesi sul podio alle “esercitazioni tecnico nautiche” di Gaeta – VIDEO
Nello stupendo scenario del Golfo di Gaeta si è svolta la 50ª edizione delle “Esercitazioni Tecnico Nautiche 2024” della Guardia di Finanza, evento che ogni anno fa convergere da tutta Italia le rappresentative dei finanzieri del contingente mare appartenenti ai vari Comandi Regionali per cimentarsi nelle discipline del nuoto “stile libero” sulla distanza dei 100 metri, salvamento con il lancio del salvagente ed il recupero del manichino e del “gran fondo” sulla distanza di 3000 metri e nella regata velica su unità navali classe laser.
I finanzieri di mare della rappresentativa del Comando Regionale Emilia Romagna, tutti appartenenti alla Stazione Navale della Guardia di Finanza di Rimini – Maresciallo ordinario MATRULLO Davide, Appuntato BALDASSARI Filippo, Finanziere IACONO Marco e Finanziere INFANTE Francesco Paolo – dal 3 al 6 settembre nello specchio d’acqua della caserma “Bausan” della Scuola Nautica, sono riusciti, dimostrando eccellenti capacità atletiche e tecnico-nautiche nelle varie discipline di specialità ove gareggiavano, ad ottenere rilevanti piazzamenti individuali, consentendo alla rappresentativa di ottenere il terzo posto su 18 Comandi.
Tale prestigioso e meritato piazzamento è sicuramente il frutto della dedizione dimostrata dai finanzieri di mare della Stazione Navale di Rimini che, nonostante i diuturni impegni lavorativi, riescono a dedicare parte del loro tempo libero alla preparazione atletica e tecnico-nautica, al fine di partecipare e gareggiare al meglio delle loro possibilità alle Esercitazioni Tecnico Nautiche del Corpo.
Attualità
Calabria | Progetto “Casea1euro” per Contrastare lo Spopolamento nei Borghi
La Calabria, come molte altre aree del sud Italia, sta affrontando una crisi demografica e infrastrutturale di grande entità. I piccoli centri abitati, spesso isolati e privi di servizi fondamentali, stanno subendo un progressivo svuotamento che ha avuto inizio negli ultimi vent’anni, trasformando profondamente il panorama regionale. La mancanza di infrastrutture e collegamenti adeguati spinge molti abitanti a lasciare le loro case e a chiudere i piccoli centri. Solo nell’ultimo anno, la Calabria ha visto la perdita di 8.460 residenti, mentre negli ultimi vent’anni il calo complessivo è stato di 173.188 persone, un numero superiore alla popolazione di Reggio Calabria, la città più grande della regione. Questo fenomeno riflette una crisi più ampia che colpisce anche altre parti del Mezzogiorno d’Italia, caratterizzata da una diminuzione demografica generale, servizi pubblici inadeguati, emigrazione giovanile e un invecchiamento progressivo della popolazione.
In risposta a questa crisi, alcuni borghi calabresi hanno avviato iniziative innovative per invertire la tendenza. Un esempio è il progetto “Casea1euro”, ispirato da esperienze simili in Sicilia( leggi l’articolo), lanciato in sette comuni calabresi: Albidona, Belcastro, Bisignano, Cinquefrondi, Maida, Platania e Rose. L’iniziativa offre immobili a un prezzo simbolico di un euro con l’obiettivo di combattere lo spopolamento e il degrado urbano. Il progetto consente ai proprietari di vecchie case di dismettere immobili non più utilizzati e incentiva gli acquirenti a ristrutturare le abitazioni, rispettando le normative sui centri storici.
Anche se il prezzo di acquisto è simbolico, le spese di ristrutturazione e notarili devono essere considerate, rendendo l’investimento complesso. Le opportunità sono presentate tramite una mappa interattiva online. Nonostante il concetto innovativo, le prime edizioni del progetto “Casea1euro” in Italia non hanno avuto un’ampia partecipazione. Tuttavia, le cose sembrano migliorare e potrebbero portare presto risultati concreti per la rivitalizzazione dei borghi calabresi.
Il progetto rappresenta un significativo tentativo di affrontare e possibilmente invertire il fenomeno dello spopolamento e della crisi abitativa che affligge la Calabria e il Mezzogiorno d’Italia.
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