Attualità
Liceo Artistico di Rossano trasferito in sede più sicura e attrezzata
Il Liceo Artistico di Rossano cambia sede a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, trasferendo la sezione liceale dal centro storico allo Scalo, in via San Nilo. La decisione, presa dal Consiglio d’Istituto, nasce dalla necessità di garantire la sicurezza degli studenti e del personale: un sopralluogo dei vigili del fuoco aveva rilevato la non conformità in materia di sicurezza, rendendo impossibile l’uso delle aule.
Oltre alle criticità legate alla sicurezza, il trasferimento risolve un problema storico: la vecchia sede non disponeva di laboratori adeguati alle esigenze didattiche di un liceo artistico. La nuova struttura offre spazi attrezzati, moderni laboratori e condizioni idonee per lo sviluppo delle competenze pratiche degli studenti, migliorando significativamente la qualità dell’insegnamento.
Nonostante i vantaggi evidenti per gli studenti, la decisione ha suscitato polemiche da parte di alcuni esponenti politici locali e commercianti, preoccupati per un possibile spopolamento del centro storico e per le ripercussioni economiche sulla zona. Il sindaco Flavio Stasi ha lamentato il mancato coinvolgimento dell’Amministrazione Comunale, mentre le opposizioni chiedono alla Presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro di riconsiderare la scelta. Tuttavia, per studenti e insegnanti, il trasferimento rappresenta un miglioramento sostanziale: spazi più sicuri, laboratori funzionali e una didattica completa.
Il caso del Liceo Artistico di Rossano mette in luce l’importanza di garantire strutture scolastiche adeguate, dove la sicurezza e l’offerta educativa siano prioritari. Il trasferimento dimostra come, a volte, scelte difficili sul piano logistico siano necessarie per tutelare gli studenti e offrire loro un ambiente di apprendimento moderno e sicuro.
Perché la politica non riesce a comprendere i vantaggi del trasferimento per gli studenti e come mai gli interessi politici o economici vengono messi davanti al bene degli studenti e delle famiglie? È accettabile strumentalizzare un trasferimento che migliora sicurezza e laboratori solo per motivi politici? Quanto pesa la mancanza di laboratori adeguati nella vecchia sede sul percorso formativo degli studenti e fino a che punto le famiglie devono subire conflitti politici quando si tratta dell’istruzione dei propri figli? La politica locale riuscirà a sostenere scelte necessarie quando queste portano benefici concreti ai ragazzi e il trasferimento può diventare un modello da seguire per altre scuole con problemi simili in Calabria e nel Sud Italia?
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