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Ponte sullo stretto: le procure antimafia temono il rischio infiltrazioni mafiose

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Cinque procure distrettuali antimafia — Reggio Calabria, Messina, Caltanissetta, Palermo e Catanzaro — hanno attivato un coordinamento investigativo per monitorare le fasi del progetto del Ponte sullo Stretto. Le autorità temono possibili tentativi di infiltrazione da parte delle organizzazioni criminali, in particolare ’Ndrangheta e Cosa nostra. L’allarme nasce dalla rilevanza economica del progetto e dalla prevista movimentazione di appalti, subappalti e manodopera. Le indagini preventive mirano a garantire la trasparenza degli affidamenti e la tracciabilità dei fondi, con particolare attenzione alle imprese coinvolte. Già durante la fase preliminare del progetto, i magistrati hanno evidenziato criticità nel sistema di controllo. A breve si terrà un tavolo interistituzionale per definire un protocollo di legalità con il coinvolgimento di ANAC e Ministero dell’Interno. Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha dichiarato di confidare nella piena collaborazione tra enti, mentre il sindaco di Messina chiede massima trasparenza per “un’opera che può cambiare il destino del Sud, ma solo se libera da ombre e condizionamenti”.

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