La Commissione Europea ha alzato il velo su una nuova e complessa indagine antitrust che mette sotto la lente d’ingrandimento le pratiche di Google relative all’utilizzo di contenuti online per lo sviluppo della sua intelligenza artificiale (IA) generativa. La Commissione intende accertare se il colosso tecnologico abbia violato le norme sulla concorrenza garantendosi un accesso privilegiato e ingiusto ai contenuti di editori e creatori su YouTube.
L’Accusa: Condizioni Ingiuste per l’Addestramento dell’IA
L’indagine, che sarà condotta con procedura prioritaria, si concentra su un duplice timore: che Google abbia falsato la concorrenza imponendo condizioni contrattuali inique a editori e creatori e che abbia abusato della sua posizione dominante per fini di addestramento dell’IA.
1. Editori Online e “AI Overviews”
Bruxelles teme che Google stia utilizzando in modo improprio i contenuti degli editori online per alimentare i propri servizi di intelligenza artificiale generativa, come le risposte dirette e i riepiloghi mostrati nelle pagine dei risultati di ricerca (‘AI Overviews’ e ‘AI Mode’).
La preoccupazione principale è che gli editori non ricevano un’adeguata remunerazione per l’uso dei loro contenuti. Inoltre, viene evidenziato un problema di coercizione: gli editori non avrebbero la possibilità di rifiutare l’uso dei propri contenuti per l’addestramento dell’IA senza rischiare di perdere l’accesso vitale al traffico generato da Google Search, da cui molti dipendono economicamente.
2. YouTube e i Contenuti dei Creatori
Timori analoghi riguardano i video e gli altri contenuti caricati sulla piattaforma YouTube. La Commissione sottolinea che chi carica contenuti è obbligato a concedere a Google il permesso di usare quel materiale anche per l’addestramento dei modelli di IA generativa, ma senza ricevere un corrispettivo economico o avere la facoltà di opporsi a tale uso.
La Difesa dei Valori Europei
La Vicepresidente dell’Esecutivo UE, Teresa Ribera, ha espresso la filosofia alla base dell’azione antitrust, evidenziando il delicato equilibrio tra innovazione e principi democratici.
“Una società libera e democratica si fonda su media diversificati, libero accesso all’informazione e un panorama creativo dinamico. Questi valori sono centrali per la nostra identità di europei,” ha dichiarato Ribera.
Ammettendo i “benefici straordinari” dell’IA, la Vicepresidente ha ammonito che “questo progresso non può avvenire a scapito dei principi alla base delle nostre società”.
Se le pratiche sleali saranno confermate, si configureranno come un abuso di posizione dominante, portando a sanzioni potenzialmente molto severe per Google e definendo un precedente cruciale per l’intera economia digitale e lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale in Europa.
