Mattinata ad alta tensione davanti alla Prefettura di Genova, teatro di violenti momenti di scontro tra le forze dell’ordine e il corteo degli operai dello stabilimento ex Ilva di Cornigliano. I lavoratori, in protesta per le incertezze sul futuro occupazionale e produttivo dello stabilimento siderurgico, hanno manifestato con determinazione, scontrandosi con il cordone di sicurezza.
La Carica Contro il Blocco di Polizia
All’arrivo del corteo presso la Prefettura, i manifestanti hanno trovato la strada sbarrata da alcuni alari della Poliziaposizionati per impedire l’accesso diretto all’edificio. La reazione degli operai è stata immediata: i lavoratori hanno iniziato a battere con forza contro le griglie metalliche utilizzando i loro caschi da lavoro, in un gesto simbolico e rumoroso di protesta.
La situazione è rapidamente degenerata. I manifestanti hanno lanciato fumogeni, petardi e uova verso le forze dell’ordine schierate. Il lancio di oggetti e la pressione sul cordone hanno costretto la Polizia a intervenire.
La Risposta con i Lacrimogeni
Per disperdere la folla e ristabilire l’ordine, la Polizia ha risposto con un fitto lancio di lacrimogeni, che hanno saturato l’area della piazza. L’aria è diventata irrespirabile, provocando un momentaneo arretramento del corteo e disordini.
A rendere la scena ancora più impressionante, in piazza erano presenti anche una pala meccanica e altri mezzi da lavoro, portati dai manifestanti per enfatizzare l’identità operaia della protesta e forse con l’intenzione di simboleggiare l’interruzione della produzione e l’uso degli strumenti di lavoro come segno di lotta.
Nonostante l’uso dei lacrimogeni, la protesta degli operai di Cornigliano evidenzia la gravità della crisi industriale che incombe sullo stabilimento e la disperazione dei lavoratori che temono per il proprio posto di lavoro in assenza di chiare prospettive per il rilancio produttivo.
