di Umberto Zollo
Il Giro d’Italia Women 2026 partirà il 30 maggio da Cesenatico e si concluderà il 7 giugno a Saluzzo, attraversando pianura, media montagna e Dolomiti fino a raggiungere il punto più atteso della corsa: il Colle delle Finestre, per la prima volta affrontato nella storia della prova femminile.

Tra le tappe più rilevanti spiccano la cronoscalata del Nevegal, breve ma durissima, e la Longarone – Santo Stefano di Cadore, una giornata interamente dolomitica con quattro GPM e pochissimi tratti di recupero. Ma sarà soprattutto la Rivoli – Sestriere, con ascesa al Colle delle Finestre (Cima Alfonsina Strada) e finale al Sestriere, a decidere gran parte della corsa. La chiusura con la Saluzzo – Saluzzo, tappa mossa con tre salite centrali, potrebbe favorire eventuali capovolgimenti in extremis.

Il Giro d’Italia maschile 2026, dall’8 al 31 maggio, proporrà tre settimane con caratteristiche molto differenti, a partire da un evento storico: la prima Grande Partenza dalla Bulgaria.

Prima settimana: Bulgaria, Calabria e primo arrivo in quota
Le prime tre tappe bulgare (Nessebar – Burgas, Burgas – Veliko Tarnovo e Plovdiv – Sofia) offriranno terreno per sprinter e corridori esplosivi, con il muro del Lyaskovets Monastery Pass come prima vera selezione.
Rientrati in Italia, la settimana proporrà una serie di frazioni mosse fino al primo vero banco di prova per gli uomini di classifica: la Formia – Blockhaus, affrontato dal suo versante più duro, quello di Roccamorice.
A chiudere la settimana altre due tappe rilevanti: quella mossa dei muri marchigiani (Chieti – Fermo) e il secondo arrivo in salita sul Corno alle Scale, che potrebbe già delineare le gerarchie.
Seconda settimana: la cronometro e il ritorno dell’alta montagna
La ripartenza avverrà con la crono di 40,2 km Viareggio – Massa, prova totalmente pianeggiante dove gli specialisti potranno fare la differenza.
Tra le tappe più significative:
- Porcari – Chiavari, con GPM nel finale e adatta agli attaccanti.
- Imperia – Novi Ligure, ultima occasione massiccia per i velocisti.
- Il grande ritorno a Pila, arrivo in salita dopo oltre 4.400 metri di dislivello, prima vera tappa alpina della corsa.
La settimana si chiuderà con l’arrivo di Milano, perfetto per le ruote veloci.
Terza settimana: Dolomiti, Piancavallo e chiusura a Roma
Il terzo blocco di gara partirà dalla Bellinzona – Carì, tappa svizzera con circuito centrale e arrivo in salita.
Due giornate di transizione anticiperanno il trittico finale, aperto dalla tappa regina: Feltre – Piani di Pezzè, 151 km con sei GPM tra cui Passo Duran, Forcella Staulanza, Giau (Cima Coppi) e Falzarego, prima dell’ascesa decisiva verso i Piani di Pezzè.
Il giorno successivo la corsa ricorderà il Terremoto del Friuli con la tappa di Piancavallo, salita da affrontare due volte prima del traguardo. La passerella finale di Roma chiuderà il Giro con l’ultima volata della corsa.
