Giornata ONU contro la violenza sulle donne, Baerbock denuncia l’“epidemia” della violenza digitale e dei deepfake sessuali

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di Stefano Vaccara

Nella Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, la Presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU, Annalena Baerbock, ha lanciato un forte allarme dal podio delle Nazioni Unite: la violenza digitale — inclusa la pornografia deepfake generata dall’intelligenza artificiale — sta colpendo milioni di donne e ragazze, con un’intensità senza precedenti. Durante la conferenza stampa al Palazzo di Vetro, Baerbock ha ricordato che la giornata è dedicata alle violenze facilitate dalla tecnologia, parte dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere. Poi ha aggiunto una testimonianza personale: “Ora, mentre sto parlando, decine di donne vengono aggredite fisicamente nel mondo, su un autobus, a casa, a scuola, in ufficio, in Parlamento. Succede ad alcune donne dentro questa stanza. È successo anche a me, come politica di alto profilo: sono stata anch’io confrontata con un’immagine falsa, con contenuto sessuale, che si può ancora trovare online”.

Baerbock ha spiegato che questa esperienza non è in alcun modo eccezionale: “Ho sperimentato, durante tutta la mia carriera, che praticamente ogni donna visibile online, una politica, una giornalista, una sportiva, affronta questo tipo di aggressioni”. E ha ampliato lo sguardo alle generazioni più giovani: “Questa esperienza non è affatto unica: riguarda non solo le donne in posizioni di alto livello, ma anche moltissime adolescenti e perfino bambine. È sempre lo stesso meccanismo: intimidire, umiliare, silenziare, spingere le donne fuori dalla sfera pubblica, in particolare dai luoghi del potere”. Poi l’allarme più inquietante: “Con i rapidi progressi dell’intelligenza artificiale, la scala e la velocità di questi abusi stanno crescendo oltre qualsiasi cosa abbiamo visto prima. Il 96% di tutti i video deepfake online ritrae donne in atti sessuali. Quasi ogni deepfake prende di mira una donna: non è una coincidenza, è qualcosa di profondamente sistematico”. E ancora:Il 58% delle giovani donne ha subito molestie o abusi online, inclusa pornografia deepfake. Oggi non è solo un giorno di allarme: è l’inizio dell’azione”.

Accanto all’allarme sulla violenza digitale, il nuovo rapporto congiunto UNODC-UN Women diffuso oggi descrive la dimensione globale del femminicidio. Nel 2024, partner o familiari hanno ucciso 50.000 donne e ragazze, una ogni dieci minuti. Il femminicidio, secondo il rapporto delle Nazioni Unite, è l’uccisione intenzionale “con motivazione di genere”, radicata in discriminazioni, stereotipi e rapporti di potere diseguali. Non accade solo nelle case: si lega a stupri, tratta, mutilazioni genitali, “delitti d’onore”, crimini d’odio, conflitti armati e reti criminali. L’Africa detiene il numero più alto di femminicidi familiari (22.600 nel 2024), seguita dalle Americhe e dall’Oceania. Ma per UN Women la cifra reale è “probabilmente molto più alta” per via della sotto-denuncia.

– Foto IPA Agency –