Quindicenne si costituisce per l’omicidio di Marco Pio Salomone a Napoli

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Lo sviluppo più rilevante nelle indagini per la morte di Marco Pio Salomone arriva con la costituzione in questura di un quindicenne, accompagnato dal suo avvocato, che è ora accusato di omicidio aggravato. Il giovane era stato identificato nelle ore successive al delitto ed era ricercato dalla Polizia di Stato sin da sabato 22 novembre. L’omicidio è avvenuto nel quartiere Arenaccia di Napoli intorno all’una e mezza della notte tra venerdì e sabato, quando il diciannovenne è stato colpito da un proiettile alla fronte mentre si trovava in auto con tre amici. La morte di Marco Pio Salomone ha attirato subito l’attenzione degli investigatori, che hanno avviato un’indagine serrata con il coordinamento dell’Antimafia e della Procura per i Minorenni.

Il quindicenne è ora indagato anche per porto e detenzione illegale di arma da fuoco. Secondo fonti investigative, sarebbero già state raccolte prove ritenute significative per ricostruire il ruolo del ragazzo nella dinamica dell’omicidio. Restano tuttavia numerose zone d’ombra, poiché le dichiarazioni del minorenne e quelle degli amici della vittima non coincidono. Gli inquirenti sospettano che alcuni dettagli cruciali non siano stati ancora riferiti e che la ricostruzione della notte dell’omicidio sia più complessa di quanto emerga dalle prime testimonianze. La dinamica precisa del colpo di pistola, la posizione dei giovani all’interno dell’auto e il movente concreto restano al centro del lavoro degli investigatori, che stanno incrociando testimonianze, rilievi e analisi tecniche per dare un quadro definitivo a un episodio che ha scosso l’intera comunità napoletana.

La figura di Marco Pio Salomone è connessa a un contesto già monitorato dalle forze dell’ordine. Il giovane, infatti, era noto alla polizia ed era stato arrestato nell’agosto 2024 durante un’operazione antidroga nel Parco Geco, dove furono sequestrate sostanze stupefacenti e un’arma. Poche settimane prima si era verificato un tentativo di agguato in piazza Sant’Eframo Vecchio, area frequentata dal diciannovenne e considerata dagli investigatori un possibile teatro di una faida giovanile per il controllo dello spaccio notturno. In quell’occasione il bersaglio potrebbe essere stato proprio Salomone, ipotesi che ritorna oggi con maggiore forza dopo l’omicidio. La morte di Marco Pio Salomone potrebbe dunque inserirsi in un clima di crescente tensione tra gruppi giovanili, dove rivalità, vendette e gestione degli affari illeciti alimentano dinamiche violente sempre più precoci.

Il lavoro degli inquirenti prosegue per chiarire ogni passaggio e per comprendere se dietro l’omicidio vi sia un contesto più ampio rispetto alla responsabilità individuale del quindicenne che si è presentato spontaneamente in questura. La città di Napoli, ancora una volta, si ritrova a fare i conti con una tragedia che coinvolge giovanissimi e che evidenzia la fragilità di alcuni territori dove la criminalità minorile continua a trovare terreno fertile.