L’oggetto interstellare 3I/ATLAS, osservato per la prima volta lo scorso luglio, continua a generare un acceso dibattito tra scienziati, ricercatori e figure pubbliche come Elon Musk. La scoperta di questo corpo celeste proveniente da fuori il Sistema Solare ha subito sollevato interrogativi sulla sua natura, la sua composizione e la sua traiettoria, alimentando speculazioni che spaziano dall’ipotesi di un fenomeno naturale fino a teorie su possibili origini artificiali. L’oggetto è stato individuato dai radar degli esperti durante l’estate, ma fin da subito è apparso complesso determinarne con precisione l’origine. Tra le voci più controcorrente c’è quella del professore di Harvard Avi Loeb, che ha sostenuto che esista una probabilità significativa che 3I/ATLAS non sia un oggetto di formazione naturale, arrivando persino a suggerire che possa trattarsi di una “nave madre aliena”.
Loeb ha criticato la posizione della NASA, accusandola di “fingere di essere gli adulti nella stanza” per aver escluso qualsiasi ipotesi extraterrestre. Secondo l’astrofisico, alcune immagini preliminari potrebbero suggerire la presenza di un “motore caldo o una fonte di luce artificiale”, anche se tali affermazioni non sono supportate da prove definitive. Attualmente 3I/ATLAS si trova dietro il Sole, rendendo impossibile qualsiasi osservazione diretta. Gli scienziati potranno effettuare nuove analisi solo all’inizio di dicembre, quando l’oggetto tornerà visibile. La NASA ha confermato che quel momento sarà cruciale per ottenere “osservazioni rinnovate” e chiarire numerosi aspetti ancora irrisolti.
Il dibattito è stato ulteriormente alimentato da Elon Musk, che ha dichiarato più volte che l’oggetto “potrebbe essere alieno”, lasciando intendere scenari catastrofici qualora 3I/ATLAS dovesse deviare dalla traiettoria prevista. Durante un’intervista nel podcast di Joe Rogan, Musk ha affermato che l’oggetto potrebbe essere in grado di distruggere interi continenti o “uccidere la maggior parte della vita umana”, pur ammettendo di non avere certezze. Gli scienziati ritengono che il sorvolo della Terra del 19 dicembre non comporterà alcun rischio reale e che la distanza minima prevista sarà di circa 170 milioni di miglia. Anche il presidente della NASA, pur ribadendo che non ci sono pericoli immediati, ha riconosciuto che un impatto di un oggetto di tali dimensioni sarebbe devastante.
3I/ATLAS rappresenta il terzo oggetto interstellare confermato dopo 1I/‘Oumuamua nel 2017 e 2I/Borisov nel 2019. Alcuni studi suggeriscono che possa aver vagato nello spazio per oltre 10 miliardi di anni prima di attraversare il Sistema Solare. La sua composizione atipica, le lievi accelerazioni non gravitazionali e un segnale radio inatteso rilevato di recente hanno contribuito a rendere ancora più enigmatico questo visitatore interstellare. Le prossime settimane saranno decisive per chiarire se 3I/ATLAS sia un corpo naturale dalle caratteristiche insolite o un enigma scientifico destinato a rimanere senza risposta.
