Test medicina “Semestre Filtro”: studenti pronti al ricorso collettivo, il ministro Bernini conferma la validità

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Il nuovo sistema di accesso a Medicina, basato sul controverso “semestre filtro” che prevede un esame dopo sei mesi di frequenza, è già al centro di una dura controversia. Nonostante le dichiarazioni del Ministero dell’Università sulla tenuta del sistema, l’Unione degli Universitari (UDU) si sta mobilitando per un ricorso collettivo contro le presunte irregolarità e la disorganizzazione del test.


Le Accuse di Irregolarità e la Replica del Ministro

Dopo le prime prove del “semestre filtro”, sono emerse diverse segnalazioni relative a presunte irregolarità durante lo svolgimento degli esami, che includono problemi tecnici, confusione e potenziali tentativi di copiatura.

Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha però difeso con forza la validità del sistema:

“La macchina ha retto. Siamo consapevoli che ci sia stata qualche debolezza di gestione in alcune sedi, ma risaliremo a quei pochi ‘furbetti’ che hanno tentato di aggirare le regole e annulleremo le loro prove. L’esame resta valido e regolare.”

Il Ministero, pur riconoscendo lievi criticità, sostiene che queste non inficiano la regolarità complessiva della procedura e ha assicurato che verranno presi provvedimenti contro chi ha tentato di imbrogliare.


La Contromossa dell’UDU: Ricorso Collettivo

Di tutt’altro avviso è l’Unione degli Universitari (UDU), che denuncia un “susseguirsi di errori e disorganizzazione” che avrebbero di fatto minato l’equità del test.

L’associazione ha annunciato l’intenzione di procedere con un ricorso collettivo al TAR, evidenziando come la presunta disorganizzazione e le irregolarità abbiano creato disparità tra i candidati, violando il principio di anonimato e di parità di trattamento.

Il ricorso mira a:

  1. Chiedere l’annullamento delle prove per vizi di forma e gestione.
  2. Sollecitare una revisione completa del meccanismo del “semestre filtro”, considerato iniquo e non sufficientemente collaudato.

La battaglia legale si preannuncia accesa, con il futuro di migliaia di aspiranti medici legato all’esito dei ricorsi e alle decisioni del Ministero in merito alle irregolarità segnalate.