La tragica storia di Giulia Cecchettin, la studentessa veneta di 22 anni uccisa dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta, nel novembre del 2023, sarà portata sul grande schermo. La vicenda, che ha profondamente scosso l’Italia intera e riacceso il dibattito sul femminicidio e la violenza di genere, sarà raccontata in un film dal titolo emblematico: “Se domani non torno”.
Il Progetto Cinematografico e la Regia
A firmare la regia e la sceneggiatura del film è Paola Randi, nota per opere che mescolano il sociale al lirismo, come Tito e gli alieni.
Il progetto si propone di andare oltre la mera cronaca nera. L’intento della regista e della produzione è quello di trasformare la storia di Giulia in un monito potente e in una riflessione sulla violenza maschile e sulle dinamiche tossiche all’interno delle relazioni giovanili. Il film vuole dare voce non solo alla vittima, ma anche al dolore e all’appello al cambiamento lanciato dalla sua famiglia.
- Titolo Significativo: Il titolo “Se domani non torno” riecheggia la frase diventata un simbolo della lotta contro il femminicidio: “Se domani non torno, distruggete tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”.
L’Impatto della Storia e la Scelta di Raccontarla
L’omicidio di Giulia Cecchettin è diventato un caso nazionale che ha messo in luce la necessità di un’educazione affettiva e di un cambiamento culturale profondo. Il film nasce con l’ambizione di contribuire a questo cambiamento, utilizzando il mezzo cinematografico come strumento di sensibilizzazione.
La produzione, pur gestendo una materia delicatissima e ancora viva nella memoria collettiva, si impegna a trattare la storia con il massimo rispetto per la vittima e la sua famiglia, concentrandosi sul messaggio sociale e sulla memoria di Giulia.
Il film è attualmente in fase di sviluppo e non sono ancora noti i dettagli sul cast o sulla data di inizio delle riprese. L’annuncio, tuttavia, segna un ulteriore passo nel processo di elaborazione collettiva di una tragedia che è diventata un simbolo.
