Il Tribunale di Prato ha assolto con formula piena Mario Cusimano, il tecnico manutentore imputato nel processo per la morte sul lavoro di Luana D’Orazio, la giovane operaia di 22 anni deceduta il 3 maggio 2021 in un’azienda tessile di Montemurlo. Cusimano era l’unico imputato che aveva scelto il rito ordinario, a differenza dei titolari dell’azienda, che avevano patteggiato.
Le accuse
Cusimano era accusato di:
- Omicidio colposo: per non aver garantito la sicurezza necessaria, secondo l’accusa.
- Rimozione dolosa delle cautele antinfortunistiche: ovvero l’accusa di avere manomesso dispositivi di protezione dell’orditoio.
Il pubblico ministero aveva chiesto 2 anni e 8 mesi di reclusione.
La sentenza
Il giudice Jacopo Santinelli ha deciso per l’assoluzione “per non aver commesso il fatto”.
Secondo il tribunale, non ci sono prove sufficienti che Cusimano abbia effettivamente manomesso le protezioni di sicurezza o che la sua azione sia collegata alla tragedia.
La linea difensiva
La difesa, guidata dall’avvocato Melissa Stefanacci, ha sostenuto che:
- Cusimano si è occupato solo della manutenzione meccanica, non della parte elettrica del macchinario.
- Il collegamento elettrico “di bypass” collegato dalle accuse poteva essere eseguito anche da altri tecnici o elettricisti presenti nell’azienda.
- Una perizia difensiva ha contestato la ricostruzione dell’accusa: secondo i difensori, il macchinario non funzionava alla massima velocità (“lepre”), ma a una modalità più lenta (“tartaruga”), riducendo così la probabilità che una sicurezza disattivata fosse decisiva nell’incidente.
- Ci sono testimonianze di altri tecnici entrati nei quadri elettrici, non solo Cusimano.
Reazioni
- Famiglia di Luana: la madre di Luana, Emma Marrazzo, ha espresso grande dolore dopo la sentenza, dichiarando di non sentirsi soddisfatta nonostante il verdetto.
- Procura: la Procura ha dichiarato che verificherà le motivazioni della sentenza per decidere un eventuale ricorso.
Significato della sentenza
L’assoluzione di Cusimano riapre alcuni interrogativi importanti:
- Chi ha manomesso i dispositivi di sicurezza? Il giudice ha ritenuto insufficiente la prova che sia stato lui.
- Responsabilità aziendale: resta il fatto che i titolari dell’azienda tessile — Daniele Faggi e Luana Coppini — avevano patteggiato rispettivamente 1 anno e 6 mesi e 2 anni di reclusione per le stesse accuse.
- Sicurezza sul lavoro: la vicenda mette in luce le criticità nella prevenzione e nei controlli di sicurezza nei macchinari tessili.
L’assoluzione di Mario Cusimano rappresenta una svolta nel caso della morte di Luana D’Orazio. Il giudice ha dato ascolto alla difesa, rigettando l’ipotesi che il manutentore abbia manomesso l’orditoio in modo decisivo. Rimangono tuttavia gravi le domande su chi sia davvero responsabile delle modifiche che avrebbero potuto compromettere la sicurezza del macchinario. Per la famiglia di Luana è una sentenza amara, ma la vicenda non si chiude qui: la Procura potrebbe decidere di ricorrere, e la comunità quotidianamente ricorda Luana come simbolo di un dramma che interroga tutti.
