Crotone, 20 novembre 2025 — Nuove pesanti ombre si addensano sul mondo dell’istruzione nella provincia di Crotone. Un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Crotone, guidata dal procuratore Domenico Guarascio, ha portato all’esecuzione di ordinanze cautelari nei confronti di elementi di rilievo del panorama scolastico e formativo locale, tra cui un’ex dirigente scolastica e il titolare di un centro di formazione. I fatti contestati sono di corruzione, concussione, truffa e peculato.
Gli ultimi arresti e misure cautelari
- Il 12 novembre 2025, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Crotone hanno eseguito un’ordinanza del Gip che ha disposto gli arresti domiciliari per S.I., 69 anni, ex dirigente scolastico di un istituto superiore, e per C.E., 40 anni, titolare di un centro di formazione scolastica e universitaria.
- Sempre nell’ambito dell’indagine, sono state emesse interdizioni temporanee dall’insegnamento per due insegnanti-collaboratori della stessa scuola, accusate di aver alterato documentazione d’esame.
- Un nuovo arresto è arrivato di recente: un docente di 64 anni, figura di collegamento tra la scuola e l’università E-Campus, è stato posto ai domiciliari con l’accusa di aver facilitato la rivelazione in anticipo dei test del concorso TFA.
Le accuse contestate
Dal quadro indiziario emergono gravi ipotesi di reato:
- Tentata concussione e corruzione: secondo gli inquirenti, l’ex dirigente scolastica avrebbe preteso utilità economiche da imprenditori legati alla scuola.
- Truffa: con riferimento ai bandi per educatori, si sostiene che vi siano state irregolarità nelle commissioni di valutazione per favorire candidati.
- Peculato: l’ex dirigente è accusata di aver sottratto beni di proprietà della scuola (“biliardino”, tavolo da ping-pong, arredi) per uso personale.
- Rivelazione di segreti d’ufficio: al centro delle accuse, la presunta fornitura anticipata delle risposte ai test preselettivi del concorso “T.F.A. Sostegno” per insegnanti di sostegno, in cambio di denaro.
- Le indagini parlano anche di falsità ideologica e materiale in atti pubblici.
Il contesto dell’inchiesta
Secondo gli inquirenti, l’indagine ha messo in luce un presunto sistema corruttivo radicato nell’ambito scolastico pitagorico, in cui commissioni d’esame, dirigenti e imprenditori avrebbero cooperato per garantire “favori” a candidati disposti a pagare.
Particolarmente rilevante è il ruolo del concorso “T.F.A. Sostegno”: è proprio qui che, secondo l’accusa, sarebbero state anticipate le domande d’esame a candidati in cambio di utilità economiche.
Reazioni
- La Procura di Crotone, nella richiesta delle misure cautelari, ha sottolineato la “pericolosità” del presunto sistema illecito, che avrebbe indebitamente favorito alcuni candidati rispetto ad altri e danneggiato la trasparenza dell’istruzione.
- Da parte sua, l’ex dirigente scolastica arrestata respinge ogni accusa. Mentre il centro di formazione coinvolto si è dichiarato “estraneo ad accordi illeciti”, sostenendo di aver operato sempre nel rispetto della legge (dichiarazioni riportate da alcune fonti locali).
Possibili implicazioni
- Credibilità del sistema scolastico locale: l’inchiesta potrebbe erodere gravemente la fiducia di genitori, studenti e insegnanti nei meccanismi di selezione e formazione.
- Ripercussioni sui candidati: se venissero provate le irregolarità, molti docenti “abilitati” con corsi contestati potrebbero affrontare ricorsi o essere esclusi.
- Riflessi amministrativi: la vicenda potrebbe portare a revisioni più ampie dei processi di assegnazione di corsi, appalti scolastici e selezioni interne.
I recenti sviluppi dell’inchiesta sulla corruzione scolastica a Crotone svelano un quadro inquietante, che attraversa il cuore della formazione: dalle aule dei corsi di sostegno fino ai corridoi dei dirigenti scolastici. Le accuse – che vanno dalla concussione alla falsità ideologica – sono gravi e, se confermate, potrebbero segnare una svolta per il sistema educativo locale.


