Attentato a Ranucci, prima dell’esplosione notato un uomo incappucciato

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Indagini a tutto campo per identificare gli autori dell’attentato di ieri sera a Pomezia rivolto al giornalista Sigfrido Ranucci. La figlia del conduttore di Report aveva parcheggiato la macchina mezz’ora prima dell’esplosione mentre Sigfrido era tornato a casa da dieci minuti. “La cosa più inquietante di tutte è che lui non tornava a casa da una decina di giorni, era in giro, e quindi è molto probabile che qualcuno lo abbia monitorato e lo stesse aspettando” ha riferito a “Un Giorno da Pecora”, su Rai Radio1, il giornalista e inviato di Report Giorgio Mottola, intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.

Emergono anche dettagli su come è stata innescata l’esplosione “Attraverso una miccia, accesa da qualcuno che era lì e che infatti è stato visto fuggire via, un soggetto incappucciato” ha spiegato Mottola –  Ranucci è molto spaventato soprattutto per la sua famiglia, visto dov’è avvenuta l’esplosione. E’ anche preoccupato, come lo siamo anche noi, perché non capiamo da dove venga” questa minaccia “e se sia stato un avvertimento di qualcosa che accadrà”.