The Warning e le altre, il rock ha una nuova vita grazie alle donne

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Dal fenomeno delle sorelle Villarreal alle giapponesi del metal fino alla sfida all’integralismo religioso di giovanissime indonesiane. Chi sta rivitalizzando quello che è sempre stato più di un semplice genere musicale

(A cura di Ilaria Solazzo)
Qualcosa si è riacceso nel rock. Dentro un territorio musicale rimasto al buio per decenni, abitato nello stesso periodo da interpreti anonimi e dunque ancorato a grandi nomi del passato, sono le donne, non per funzione biologica ma per una inedita attitudine, a dare una nuova vita alla musica che ha unito milioni di appassionati nel mondo. Ed è proprio girando per il mondo che si ritrova questo nuovo rock tutto al femminile. Non più e non solo da aree anglofone ma da finora musicalmente poco esplorati angoli del pianeta.
Da Monterrey in Messico per esempio, arriva la band The Warning, formata dalle tre sorelle Daniela, Paulina e Alejandra Villarreal Velez. Parlare di The Warning significa provare a stabilire -senza riuscirci – quanto peso abbia la loro storia e quanto ne abbia la loro musica nell’amore smisurato di milioni di fans. La storia è quella di tre sorelle che da bambine lanciano la loro sfida esistenziale di diventare delle rockstars prima sognando mentre giocavano ad un videogioco chiamato proprio “Rockband”, poi imparando a suonare davvero e insieme. Cominciano -come tutti – con l’esecuzione di cover e la prima esplosione di notorietà arriva con “Enter Sandman” dei Metallica eseguita per un video su Youtube che ha collezionato dal 2014 (quando la minore delle tre aveva solo 9 anni) oltre 26 milioni di visualizzazioni. È una storia di determinazione, sacrificio, dedizione, talento, di ispirazione per migliaia di loro coetanei che è stata raccontata nel libro “The Warning – Una straordinaria favola rock”. La musica è dunque protagonista assoluta della storia di The Warning e questa non riporta punti di svolta improvvisi ma una costante crescita: dal primo Ep del 2015 “Escape the mind” quando in tre sommavano meno di 40 anni, proseguendo per il primo album XXI Century Blood nel 2017 e il successivo concept Queen of the Murder Scene del 2018, tutti realizzati da indipendenti e anche con il sostegno finanziario mediante fundraising sulle principali piattaforme online a cui hanno risposto i fans della primissima ora. La musica delle tre sorelle Villarreal si diffonde senza bombardamenti mediatici ma con il passaparola di ammiratori folgorati che ritrovano nuova e potente energia in un rock non più cimelio del passato ma finalmente contemporaneo. Dany Pau e Ale crescono nel fisico e nello spirito di artiste molto più mature di quanto suggerisca la loro età ed infatti arriva nel 2020 l’incontro e poi la firma con una casa discografica: la Lava Records. In piena pandemia realizzano l’album capolavoro “Error” e nel 2024 esce l’ultima fatica sotto il nome di “Keep Me Fed”. In mezzo a tutta questa produzione discografica, centinaia di concerti praticamente sempre sold out, che hanno toccato tre continenti incantando anche i fans italiani per due date nel 2024 a Milano e a Bologna. Dany (ottima chitarrista e voce superba), Pau (premiata come migliore batterista rock del mondo nel 2023 dalla rivista specializzata Drumeo e dotata di straripante creatività) e Ale (bassista appena 20enne e dal controllo tecnicamente eccelso della base ritmica) portano stampato il marchio delle predestinate che si sono guadagnate da giovani donne senza imbarazzanti quote rosa e senza improbabili talent degradati, ma con il sostegno di papà Luis e mamma Monica che pur non avendo mai lavorato nell’ambito della musica hanno sposato in pieno la causa delle figlie tanto da essere parte attiva del management e accompagnarle ovunque in tour.
“Il loro assalto al cielo è appena cominciato e ci sarà tanto altro ancora da vivere e da raccontare” si legge nel libro sulla storia di The Warning.

La band messicana è la principale esponente di questa nuova iniezione di vitalità nel rock ad opera delle donne, ma non sono le uniche. Interessante la conformazione di alcune interpreti in duo: coppie di donne come Dea Matrona da Belfast e le americane Rebecca e Megan Lovell (anche loro sorelle) che formano le Larkin Poe sulla scena da molto più tempo; ma vanno tenute d’occhio anche le argentine Pacifica note per numerosi video di cover sulla rete e da poco arrivate a proporre la propria musica.
Il discorso sull’ondata femminile nel rock si dilaterebbe ulteriormente se si considerassero anche le principali voci di gruppi come Hayley Williams nei Paramore, Lzzy Hale per gli Halestorm, Taylor Momsen nei Pretty Reckless, bravissime cantanti ma anche dotate di grande presenza scenica e carisma. Su questo fronte si può citare un caso di nemo propheta in patria come quello degli italiani Lacuna Coil con il canto di Cristina Scabbia su sonorità gothic metal, che da anni fanno concerti in giro per il mondo e accumulano milioni di ascolti e visualizzazioni, pur non essendo ancora da grande pubblico tra i connazionali.

Ulteriori conferme della forza del rock al femminile arrivano dai premi conquistati all’edizione 2025 dei Grammy Awards dalla cantautrice statunitense St Vincent, al secolo Anne Erin Clarke che si aggiudica, tra gli altri, il riconoscimento per la migliore canzone rock con “Broken man”.

Ma parlando ancora di band formate da donne, lo sguardo si sposta in estremo oriente. Affiancati o contrapposti al fenomeno del K-pop coreano, ci sono gruppi di donne armate di suoni pesanti e ritmi travolgenti. In Giappone spiccano le Lovebites ma il pubblico devoto simile a quello delle Warning ce l’hanno le Band Maid, cinque ragazze che sul palco ci vanno vestite da cameriere di un cafè (maid appunto) e che per tre quinti rappresentano delle virtuose di livello top nei rispettivi strumenti. Formatesi nel 2013 e con 8 album all’attivo, nei concerti si possono ammirare le doti di una delle migliori bassiste rock al mondo come Misa che ingaggia spesso un “duello” di assolo con una chitarrista super-talentuosa come Kanami mentre alle loro spalle giganteggia la batteria di Akane. La mente del gruppo è però Miku Kobato alla chitarra ritmica e il canto è affidato alla voce inconfondibile di Saiki. Band Maid e The Warning hanno incrociato i loro suoni nel singolo “Show Them” uscito nel 2024. Restando ancora in Giappone non si possono non citare le Babymetal, trio di ragazze provenienti dalla cultura cosiddetta “Idol” che vede giovanissimi lanciati nel mondo dello spettacolo con l’osservanza di regole rigide per raggiungere il successo, come quelle che si possono immaginare in una nazione quale il Giappone. Moa, la cantante Suzuka, e Momo sembrano aver superato quella fase e da anni girano il mondo proponendo una serie di accattivanti coreografie su una musica che è la fusione perfetta tra canzoncine pop tipiche del loro Paese e l’heavy metal suonato dalla band di supporto.

Senza nulla togliere a chi è stata citata fin qui, la vera rivoluzione da donne per le donne sull’onda delle distorsioni sonore e dell’urlo di libertà del rock, la sta cavalcando il trio Voice of Baiceprot dall’Indonesia. Quando avevano tra i 15 e i 17 anni Marsya Widi e Siti hanno formato una band metal e tra video di cover diventate virali come “Killing in the Name” dei Rage Against The Machine che solo per puro caso presenta nel testo il verso “Fuck you, I won’t do what you tell me”, e il primo album pubblicato nel 2023 dal titolo “Retas” hanno contrapposto un benefico rumore (è il significato della parola indonesiana “Baiceprot”) alle criminalizzazioni retrograde del fondamentalismo religioso proprio verso le donne che vogliono esprimere la loro arte. Cresciute comunque in un Paese che generalmente ama il rock duro tanto da avere un illustre estimatore del genere addirittura nel presidente Jokowi, anche le VoB girano il mondo da qualche anno con i loro concerti attraverso palchi prestigiosi come quello del Festival di Glastonbury e senza mancare a precetti religiosi come l’indossare l’hijab. «Da donne che credono e hanno fede nell’Islam come religione che porta pace -hanno dichiarato in una recente intervista-, crediamo che la libertà di espressione sia un diritto umano dato da Dio e deve essere difeso. Quando sentiamo di episodi di violenza o di soppressione acquisiamo sempre più spinta per andare avanti con la nostra musica e la nostra battaglia contro i regimi autoritari che non permettono alle persone di esprimersi liberamente. Nessun tema, più di questo, ci ha coinvolto così tanto». C’è speranza, c’è vita nella musica, ma solo se ci sono donne e se c’è rock.

IL LIBRO “The Warning – Una straordinaria favola rock”

Tre ragazze, tre sorelle da Monterrey in Messico. Daniela, Paulina e Alejandra Villarreal Velez formano sin da bambine una rock band e partono per un lungo viaggio musicale alla conquista del mondo sotto il nome di The Warning.
Le tappe più significative e gli episodi più curiosi della breve ma intensa biografia della band sono raccontati nel libro “The Warning – una straordinaria favola rock” di Mario Lamanuzzi. Il volume è disponibile in tutti i principali store online. (Su Amazon il link è https://www.amazon.it/dp/B0DPGTG34Y)