In un significativo cambio di strategia, gli Stati Uniti si sono dichiarati disponibili a offrire supporto cruciale all’Ucraina, anche sotto forma di intelligence e capacità di difesa aerea, sebbene si astengano dall’inviare truppe sul campo.
Dettagli dell’offerta statunitense
- Secondo il Financial Times, fonti europee riferiscono che Washington è pronta a mettere a disposizione asset strategici a favore di qualsiasi piano di sicurezza europeo post-bellico per l’Ucraina. Ciò include intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR), strumenti di comando e controllo, e sistemi di difesa aerea, a supporto di una forza europea di peacekeeping.
- Questa mossa segna un’inversione rispetto all’approccio precedentemente non interventista dell’amministrazione Trump, che ora si mostra disposta a ricoprire un ruolo di “abilitatore strategico” per proteggere l’Ucraina. Il sostegno sarà comunque vincolato all’impegno europeo di schierare proprie forze sul terreno.
Visione strategica condivisa
- Il progetto, concepito nell’ambito di una coalizione guidata da Regno Unito e Francia, prevede una risposta multiforme alla minaccia russa. Il supporto americano includerebbe l’impiego di aeromobili, radar terrestri, satellite ISR e logistica dedicata per far rispettare una zona di non sorvolo e un “scudo aereo” europeo sopra l’Ucraina.
- Le autorità europee attribuiscono a questo assenso un valore decisivo per dare sostegno ai propri contingenti terrestri: senza il coinvolgimento statunitense, operazioni di questo tipo risulterebbero fragili.
L’orizzonte davanti a noi
Con questa nuova apertura, gli Stati Uniti ribadiscono un impegno indiretto ma significativo nella protezione dell’Ucraina. Restano da definire e negoziare molti dettagli operativi e politici, come l’entità degli asset schierati e le tempistiche. Ma il cambio di passo è evidente: il supporto statunitense c’è, anche se sotto forma diversa e meno visibile rispetto a un intervento diretto.
