Val di Susa blindata: Salvini inaugura il raddoppio del tunnel Frejus tra minacce e alta sorveglianza

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Salvini in Val di Susa per inaugurazione doppio traversa Frejus tra tensioni e proteste No Tav

Dopo giorni di violenze e assalti ai cantieri della Torino-Lione, la Val di Susa si prepara all’arrivo del ministro delle Infrastrutture Salvini. La zona è presidiata da polizia e carabinieri per evitare disordini durante l’inaugurazione del tunnel Frejus.

La Val di Susa si presenta oggi come una fortezza. Bardonecchia e le sue strade sono pattugliate da una massiccia presenza di forze dell’ordine in vista dell’arrivo del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Il motivo è l’inaugurazione della seconda canna del tunnel del Frejus, l’importante opera che collega l’Italia alla Francia via autostrada. L’evento è fissato per le ore 13, con Salvini affiancato dal collega francese Philippe Tabarot.

La tensione è palpabile. Negli ultimi giorni, i cantieri dell’Alta Velocità Torino-Lione sono stati teatro di forti scontri e attacchi da parte dei gruppi No Tav, contrari a quelle che definiscono “opere devastanti per il territorio”. Nella notte precedente, incendi e sabotaggi hanno colpito diverse postazioni vicine a Bardonecchia, alimentando il clima di scontro.

Il movimento No Tav ha annunciato la sua presenza oggi con un messaggio chiaro e deciso: «accoglieremo il ministro Salvini alla nostra maniera». Un avvertimento che ha contribuito ad alzare ancora di più il livello di allerta. Per questo, i controlli alla viabilità e le misure di sicurezza sono state rafforzate sin dal mattino.

La visita di Salvini assume così un valore simbolico oltre che istituzionale: rappresenta un segnale forte dello Stato in una valle dove si intrecciano da anni questioni ambientali, politiche e sociali. Le autorità insistono sulla necessità di garantire ordine pubblico e sicurezza, mentre i No Tav ribadiscono che la loro lotta non si arrende né si piega.

In questo contesto, la giornata si preannuncia delicata, con occhi puntati sulle manifestazioni annunciate e sulla risposta delle forze dell’ordine. L’inaugurazione, pur celebrata come un passo avanti nelle infrastrutture italiane, si incrocia inevitabilmente con un territorio in protesta, dove le ferite lasciate dalla contrapposizione rimangono ben aperte.