Catania, torturato perché mancano soldi dello spaccio: tre arresti

Nella mattinata dell’8 luglio 2025, i Carabinieri della Compagnia di Catania Fontanarossa hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 36enne, un 25enne e un 22enne, indagati per il reato di tortura aggravata nei confronti di un loro coetaneo coinvolto anch’egli nel giro di spaccio di droga .

Dinamica dell’aggressione

L’aggressione risale al 29 maggio 2025, nel quartiere Villaggio Sant’Agata, noto per episodi di spaccio. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la vittima – anch’essa pusher – sarebbe stata accusata di non aver consegnato i proventi di una cessione. Per punizione, è stata sequestrata e portata in una stalla abusiva: legata mani e piedi a una sedia, è stata picchiata a mani nude e con un frustino, e le sono stati rasati capelli e sopracciglia .

Prove raccolte

L’operazione si è basata su testimonianze riservate e sull’analisi forense dello smartphone sequestrato a un indagato già ai domiciliari. I video estratti mostrano chiaramente la scena cruenta nella stalla, raccogliendo prove decisive per sostenere l’accusa di tortura in concorso, ai sensi dell’art. 613-bis del Codice Penale .

Misure cautelari

Il gip di Catania ha accolto la richiesta della Procura, considerato anche il concreto rischio di recidiva. Gli arrestati sono stati trasferiti al carcere di Catania Piazza Lanza in attesa delle prossime fasi processuali .

Questo episodio segna un nuovo e inquietante livello di violenza nel contesto delle dinamiche criminali legate allo spaccio a Catania. Le tecniche usate – frustino, legacci, rasature punitive – evidenziano rituali intimidatori e un irrigidimento dei rapporti tra pusher.

L’operazione conferma l’efficacia delle indagini coordinate dalla Procura e svolte con tecniche digitali forensi. Si attendono ulteriori approfondimenti sulla rete criminale legata all’episodio: è possibile che l’arresto dei tre porterà alla luce altri contatti o coperture all’interno del quartiere.