Il presidente russo Vladimir Putin torna a farsi sentire con dichiarazioni forti: “La riconciliazione con il popolo ucraino è inevitabile”, ha affermato in un’intervista rilasciata per il documentario “Russia. Cremlino. Putin. Venticinque anni”. Nonostante la guerra in corso, il capo del Cremlino si dice fiducioso di una futura normalizzazione dei rapporti con Kiev. A suo dire, Mosca ha sempre creduto negli accordi di Minsk e avrebbe voluto risolvere il conflitto nel Donbass attraverso mezzi pacifici.
Putin ha sottolineato come, nel 2014, la Russia non fosse pronta ad affrontare un confronto diretto con l’Occidente e che, oggi, si trovi a fronteggiarlo “da sola”. Il leader russo ha accusato l’Occidente di aver ignorato gli avvertimenti lanciati da Mosca, risalenti già alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco nel 2007, affermando che questa mancanza di ascolto avrebbe portato all’invasione dell’Ucraina nel 2022. Nonostante ciò, ha dichiarato che “non ci sarà bisogno di usare le armi nucleari”, sostenendo che la Russia ha forze e risorse sufficienti per raggiungere i suoi obiettivi militari.
Nel discorso non è mancato un accenno alla questione della successione al potere. Putin ha detto di pensarci “costantemente”, specificando che il suo successore dovrà avere la fiducia del popolo, considerandola una condizione essenziale per governare con efficacia.
Nel frattempo, il Cremlino ha annunciato la visita ufficiale del presidente cinese Xi Jinping in Russia, prevista dal 7 al 10 maggio. Xi prenderà parte alle celebrazioni per l’80° anniversario della vittoria sovietica nella Seconda guerra mondiale, previste per il 9 maggio. Durante la visita, si terranno anche colloqui bilaterali su temi strategici, commerciali e politici. Secondo Putin, le relazioni con la Cina sono solide e fondamentali per la stabilità globale, essendo basate su interessi comuni e cooperazione strategica.
