“Hands Off”: La protesta globale contro Trump e Musk cresce

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Un’ondata di manifestazioni contro Donald Trump ed Elon Musk ha invaso le strade di più di 1.200 città negli Stati Uniti e in numerosi paesi del mondo. Con il motto “Hands Off”, che significa “Giù le mani”, i manifestanti hanno espresso il loro dissenso contro le politiche di Trump e Musk, accusati di minare i principi democratici, i diritti civili e la sanità pubblica.

L’epicentro delle proteste è stata Washington, dove migliaia di attivisti si sono radunati sul National Mall, vicino al Washington Monument, sotto lo sguardo della Casa Bianca. La folla variegata ha portato con sé slogan come “Wake up and smell the coup” (“Svegliatevi e sentite l’odore del golpe”) e “Trump golfs while USA burns” (“Trump gioca a golf mentre gli Usa bruciano”), criticando aspramente le azioni del presidente e dei suoi alleati.

Al di fuori degli Stati Uniti, la protesta ha preso piede anche in città come Londra, Parigi, Roma e altre metropoli internazionali, con cartelli che rappresentano Trump, Musk e altri alleati come figure autoritarie e addirittura naziste. La rabbia tra i manifestanti è alimentata da preoccupazioni riguardo a tagli alla spesa pubblica, una gestione dei diritti e libertà sempre più restrittiva e dazi che, secondo molti economisti, potrebbero aumentare ulteriormente il costo della vita.

La crescente frustrazione popolare si riflette nel calo del consenso di Trump, sceso al 43% secondo gli ultimi sondaggi, il livello più basso da quando è stato eletto. Le proteste “Hands Off” si configurano quindi non solo come una manifestazione di dissenso, ma anche come una risposta alle politiche che molti considerano dannose per il futuro del paese.