Politica
Nove stati democratici fanno causa a Donald Trump e Scott Bessent per accesso non autorizzato ai dati del Dipartimento del Tesoro

Un’azione legale senza precedenti è stata intentata da diciannove stati democratici contro l’ex presidente Donald Trump e Scott Bessent, ex segretario al Tesoro, accusati di aver consentito a membri dello staff di Elon Musk di accedere in modo non autorizzato ai dati sensibili del Dipartimento del Tesoro. Secondo quanto riportato dai media americani, la causa sostiene che questa violazione abbia avuto un impatto diretto sulla privacy e sulla sicurezza dei cittadini americani.
L’accusa principale riguarda il presunto abuso di potere da parte di Trump e Bessent, che avrebbero consentito a persone associate a Musk e al Dipartimento dell’Efficienza di accedere ai dati del Tesoro senza una corretta valutazione dell’impatto sulla privacy e senza il consenso necessario. Questo comportamento, secondo i querelanti, ha violato le leggi federali relative alla protezione delle informazioni sensibili.
I diciannove stati democratici coinvolti nell’azione legale hanno argomentato che l’accesso non autorizzato ai dati del Dipartimento del Tesoro potrebbe compromettere la sicurezza e la privacy dei cittadini americani, sollevando preoccupazioni riguardo l’uso improprio delle informazioni raccolte. Inoltre, i querelanti sostengono che questa mossa rappresenti una minaccia per l’integrità delle istituzioni governative e delle politiche di protezione dei dati.
La causa si sviluppa in un contesto di crescente attenzione sul ruolo delle grandi aziende tecnologiche nel trattamento e nell’accesso ai dati governativi. L’amministrazione Trump aveva già suscitato critiche per il suo approccio alle politiche tecnologiche, ma questa nuova denuncia porta la questione a un livello superiore, ponendo l’accento su presunti abusi da parte di figure legate a Musk e alla sua influenza nel governo federale.
Nel frattempo, Elon Musk non ha ancora commentato direttamente la causa, ma alcuni membri del suo team hanno dichiarato di essere fiduciosi che la vicenda possa risolversi rapidamente, ritenendo che l’accesso ai dati fosse stato ottenuto in buona fede per scopi legittimi. Tuttavia, la controversia alimenta il dibattito sulle normative in materia di privacy e sull’accesso alle informazioni sensibili all’interno delle agende politiche e aziendali.
L’azione legale continua a evolversi e potrebbe avere implicazioni significative sia sul piano politico che giuridico, aprendo la strada a un esame più approfondito delle pratiche di accesso ai dati governativi e delle possibili violazioni della privacy. Sarà interessante osservare come si svilupperà questa causa nei prossimi mesi e quale impatto avrà sulla regolamentazione delle tecnologie nel contesto delle istituzioni pubbliche.
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