Calabria, rincari fino al 900% sui viaggi: allarme per il «diritto al rientro» nel periodo festivo

Condividi

Rincari record per chi si mette in viaggio verso la Calabria in vista delle festività: su alcune tratte aeree e ferroviarie si registrano aumenti che in casi estremi sfiorano il 900% rispetto alle tariffe di bassa stagione, mentre i prezzi dei treni e i costi per il viaggio in auto sono anch’essi in forte crescita. A lanciare l’allarme sono associazioni di consumatori e rappresentanti locali, che chiedono interventi per tutelare il diritto alla mobilità dei residenti e dei tanti calabresi che rientrano a casa per Natale.

Numeri e esempi concreti

Indagini e rilevazioni svolte negli ultimi giorni mostrano aumenti significativi:

  • Per alcuni voli verso aeroporti calabresi i prezzi oscillano in modo «eccezionale», con punte che, paragonate alla bassa stagione, arrivano fino a +900%. 
  • Anche i treni registrano rincari consistenti: su alcune direttrici Nord–Sud si segnalano tariffe dell’ordine di 150–199 euro per singola corsa (esempi citati: Milano–Reggio Calabria, Torino–Reggio Calabria), con rincari percentuali che in qualche caso superano il 80–90% rispetto a periodi meno richiesti. 

La combinazione di caro-voli, rincari dei biglietti ferroviari e dell’aumento del prezzo dei carburanti fa sì che il costo complessivo del rientro in Calabria diventi molto gravoso per molte famiglie.

Le cause: domanda, stagionalità e dinamiche di mercato

Secondo analisti e associazioni di categoria, i fattori che stanno determinando questi aumenti sono molteplici:

  • Effetto stagionalità: nel periodo natalizio la domanda di posti su tratte dirette verso il Sud aumenta fortemente; le compagnie applicano tariffe dinamiche che salgono nelle finestre ad alta domanda. 
  • Capacità limitata: su alcune direttrici l’offerta di voli diretti e di carrozze sui treni è ancora ridotta rispetto alla domanda effettiva, amplificando l’effetto prezzo. 
  • Aumenti generali dei costi: il rincaro dei carburanti e i costi operativi incidono sul prezzo finale per l’utente. 

Reazioni e richieste di intervento

Le associazioni dei consumatori e rappresentanti politici regionali hanno chiesto interventi urgenti per evitare che la mobilità diventi un privilegio stagionale. Enzo Bruno (Tridico), tra le voci critiche, ha sollecitato la Regione a intervenire e a prevedere misure straordinarie per garantire il diritto al rientro, richiamando anche buone pratiche messe in atto in altre regioni. Federconsumatori e altre organizzazioni annunciato l’intenzione di segnalare le criticità alle autorità competenti e, se necessario, all’Autorità garante della concorrenza. 

Cosa possono fare i viaggiatori

Per chi deve necessariamente spostarsi verso la Calabria nei prossimi giorni gli esperti consigliano:

  • Prenotare con largo anticipo quando possibile, confrontando più soluzioni (voli indiretti, combinazioni treno+bus, car pooling).
  • Valutare alternative: scali diversi, aeroporti vicini (p. es. Lamezia, Reggio Calabria, Crotone) o partenza da stazioni alternative possono ridurre i costi.
  • Controllare le offerte delle compagnie low cost e le promozioni last-minute solo se si ha flessibilità sulle date.
  • Monitorare i livelli di rimborso/diritto al viaggio in caso di disservizi: per alcuni biglietti esistono tutele aggiuntive previste dalle normative nazionali e comunitarie.

Impatto sociale ed economico

L’impennata dei prezzi rischia di avere effetti concreti sulla vita quotidiana: riduce la possibilità di ricongiungersi con i familiari per le festività, aumenta la pressione economica sulle famiglie già alle prese con l’inflazione e può penalizzare i flussi turistici verso la regione in un periodo chiave per l’economia locale.

Le associazioni locali continuano a monitorare la situazione e chiedono che vengano esplorate soluzioni coordinate — come tariffe agevolate per pendolari o interventi temporanei sulla fiscalità dei trasporti — per porre un freno agli aumenti «straordinari» che si stanno registrando.