“Me ne vado e porto con me la mamma”: il messaggio prima della tragedia. A Città della Pieve il racconto del figlio della donna uccisa

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È lo straziante contenuto di un messaggio — «Me ne vado, porto con me la mamma, così ti faccio un dispetto» — a ricomporre alcuni tasselli della tragica vicenda avvenuta a Po’ Bandino, frazione di Città della Pieve, dove la 59enne Stefania Terrosi è stata uccisa e il presunto autore, Antonio Iacobellis, si è poi tolto la vita. La rivelazione è stata fatta dal figlio della donna, Andrea, che ha ricostruito la mattinata in un’intervista ai media locali.

Secondo il racconto del figlio, Iacobellis ha inviato tre messaggi in rapida successione prima dell’episodio, e tra questi uno con la frase che sembra annunciare l’estremo gesto. Andrea ha inoltre spiegato che «con Antonio non c’erano più rapporti da mesi» e che la madre gli aveva detto di volersi prendere «un periodo di riflessione». 

Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalle autorità competenti, hanno portato al sequestro di una lettera ritenuta autografa e a rilievi che lasciano ipotizzare una pianificazione dell’azione. Secondo quanto emerso, l’arma utilizzata dall’uomo era stata acquistata nei giorni precedenti al delitto, elemento che ha rafforzato l’ipotesi di premeditazione. I militari continuano ad acquisire elementi per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti. 

La vicenda ha scosso la comunità locale: oltre allo sgomento, sono emerse preoccupazioni tra i familiari e gli amici della vittima. In paese si sono susseguite iniziative di cordoglio e momenti di raccoglimento in memoria di Stefania Terrosi. Le autorità e i servizi sociali sono stati contattati per offrire supporto alla famiglia colpita dal lutto. 

Dalle prime ricostruzioni investigative non risultano denunce formali precedenti da parte della donna nei confronti del compagno, ma i parenti avrebbero più volte espresso preoccupazioni sul rapporto conflittuale tra i due. Gli inquirenti stanno ascoltando persone informate sui fatti e analizzando ogni traccia utile per chiarire motivazioni e circostanze. 

Le autorità ribadiscono la necessità di non formulare conclusioni affrettate e invitano a lasciare spazio all’attività investigativa. Nel frattempo, il racconto del figlio ha fornito elementi importanti per la ricostruzione e per capire la catena di avvertimenti che ha preceduto la tragedia.