Autogrill di Lainate: 4 indagati per l’aggressione presumibilmente antisemita, tra loro anche il turista con la kippah

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La Procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati quattro persone per l’episodio del 27 luglio all’area di servizio Villoresi Ovest, all’altezza di Lainate: un confronto tra un gruppo di origine palestinese e una famiglia francese ebraica è degenerate in una presunta aggressione motivata da odio religioso.

Tra gli indagati figura anche il 52enne francese di religione ebraica che indossava la kippah, la prima persona a documentare l’episodio con un video diventato rapidamente virale. A suo carico, oltre al ruolo di denunciante, pende una contestazione per lesioni aggravate dall’odio razziale, a sua volta presentata da tre partecipanti del gruppo nei confronti del denunciante, dopo aver consegnato referti medici con prognosi. 

Le accuse per il gruppo palestinese

Due fascicoli diversi sono stati aperti:

  • Nel primo, tre persone di origine palestinese sono indagate per percosse e lesioni aggravate dall’odio razzialenei confronti del turista e suo figlio, accusati di aver urlato insulti come “Free Palestine” o “Assassini”. Uno dei coinvolti ha presentato un referto medico con prognosi di sette giorni dopo la lite. 
  • Il denunciante francese è a sua volta indagato per lesioni aggravate in quanto accusato dagli altri di aver colpito per primo, con una testata o un pugno, due componenti del gruppo, che hanno avallato la versione con proprie denunce. 

Prove raccolte e versione conflittuale

Gli elementi investigativi includono:

  • Il video registrato dal turista con il cellulare, che documenta l’inizio dell’aggressione e la richiesta di cancellare le immagini. 
  • Filmati delle telecamere di sicurezza dell’autogrill, acquisiti dalla Digos, sebbene privi di audio. 

Le versioni divergono sull’ordine degli eventi:

  • Secondo il turista, sarebbe stato aggredito e insultato subito dopo che è apparso con la kippah;
  • Secondo la difesa del gruppo palestinese, fu il francese a iniziare con insulti razzisti e violenti atti fisici, provocando la reazione del gruppo.

Il caso dell’autogrill di Lainate rivela una vicenda complessa, in cui si confrontano versioni opposte, video e referti medici contraddittori. La Procura di Milano ha aperto due fascicoli paralleli per indagare ogni possibile responsabilità: tormenti innescati da odio religioso e ritorsioni fisiche successive.

Le indagini proseguono con l’analisi dei filmati e ulteriori testimonianze. Saranno determinanti gli accertamenti tecnici e l’audizione di altri presenti per chiarire la dinamica del conflitto e stabilire chi ha agito per primo.