Disperso ritrovato sul Monviso: ritrovate le spoglie grazie a intervento coordinato

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Recupero sul Monviso: droni e soccorsi confermano il ritrovamento

Operazione di salvataggio sul Monviso: i team del Soccorso Alpino piemontese, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco hanno scandagliato con droni e uomini il versante nord‑ovest, seguendo i dati telefonici, fino al ritrovamento.

Le ricerche del disperso nella zona del Monviso si sono concluse con un esito positivo. Coordinati dalla Prefettura di Cuneo, i team del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco hanno battuto nuovamente il terreno martedì scorso.

Sul campo, squadre a terra, l’elicottero dei Vigili del Fuoco e i droni del Soccorso Alpino e dei Vigili del Fuoco hanno perlustrato le aree individuate grazie alle celle telefoniche agganciate dal cellulare della persona dispersa.

In particolare, due piloti di drone del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese hanno esaminato i pendii ovest e nord del Monviso, ipotizzando che l’uomo potesse aver percorso la cresta nord‑ovest. Ogni pilota, affiancato da un tecnico esperto del territorio, ha sorvolato i canali più plausibili, fotografando e riprendendo in alta risoluzione il terreno. Alla fine sono stati mappati 183 ettari e scattati 2.600 fotogrammi, caricati poi su un software dedicato del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. L’elaborazione ha individuato tre possibili zone da verificare sul terreno.

Le condizioni meteo avverse di ieri avevano impedito ogni attività. Questa mattina i piloti di drone sono tornati al Pian del Re per scandagliare i punti ritenuti più probabili. Il drone inviato sulla parete nord del Monviso, e penetrato nel canale Perotti, ha rilevato le spoglie umane a circa 3.150 metri, nel canale più a destra dei tre sovrastanti il ghiacciaio pensile.

Poco dopo, l’elicottero dei Vigili del Fuoco è decollato con a bordo personale del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza. Le operazioni di recupero e rilievo hanno seguito il protocollo di Polizia Giudiziaria. La posizione del ritrovamento coincide con le celle telefoniche del cellulare di Nicola Ivaldo, disperso da settembre 2024 nella zona.